L’introduzione del reato di contrabbando doganale (dopo il recepimento direttiva PIF) nel catalogo 231, sposta il controllo dei movimenti transfrontalieri dentro le aziende, aprendo nuovi spazi per la consulenza legale. Si tratta di una consulenza multidisciplinare, fatta in azienda, che interessa il tipo di operazioni, la quantificazione dei dazi, le categorie di merci, indirizzata ad ogni tipo di azienda per genere e dimensioni (non limitata alle sole grandi aziende). Molte imprese interessate, soprattutto quelle operanti nel settore Import-Export, avranno l’opportunità, o meglio la necessità, di aggiornare i propri Modelli Organizzativi – o di adottarne di nuovi laddove non vi avessero già pensato sino ad oggi. Ci sarà da capire come regolare il rapporto con lo spedizioniere, che non è più il solo ad avere il peso delle incombenze e delle responsabilità. Tanto per il professionista in azienda quanto per l’organismo di vigilanza ci sarà molto lavoro, anche per verificare la corretta gestione dei flussi di ingresso nei territori o la riorganizzazione sotto il profilo documentale. Dopo la Brexit, che di fatto sposta nell’extra UE una quantità ingente di traffici commerciali che si compiono quotidianamente e che, fino a pochi giorni fa, non ponevano alle imprese le complessità che invece, oggi, queste si troveranno ad affrontare, sembra un settore destinato a crescere notevolmente.